Il pianeta proibito
Nessuno storico della fantascienza ha mai segnalato William Shakespeare come precursore
dei viaggi interplanetari, dei robot, dei mostri extraterrestri. Ma chi – dopo aver letto
questo romanzo di Stuart o visto il film che ha lo stesso titolo – leggerà o rileggerà La
Tempesta, potrà constatare che tutto ciò era effettivamente contenuto nella stranissima
isola in cui si svolge il dramma di Shakespeare. L’isola, lo scopriamo adesso, era in realtà
un remoto pianeta; lo spirito benigno Ariel era Robby the Robot; il deforme Caliban era uno
degli alieni più singolari e terrificanti che la teratologia, o ”mostrologia” fantascientifica
abbia mai inventato. Senonchè a qualcuno potrebbe venire il dubbio, anch’esso
terrificante, che tutto il merito di Stuart consista nell’essersi ispirato a un classico. No. Il
lettore stia sicuro che Il pianeta proibito, se glielo proponiamo in questa collana, è un
perfetto classico di fantascienza per conto suo.
Tellini