Le spade di Lankhmar
Le storie di Fafhrd e del Gray Mouser che pubblichiamo in questo volume fanno parte di uno
dei cicli più noti della fantascienza eroica, e la loro fama è pari a quella dei romanzi di R.E.
Howard ambientati nell’Era hyboriana di Conan il Cimmero. Tuttavia si tratta di opere scritte
da Leiber con l’intenzione di dare un seguito non soltanto agli spunti “popolari” della narrativa
di Howard, ma anche a tutto un filone romanzesco “colto” di opere ambientate in reami
esotici, talvolta immaginari e talvolta galanti alla maniera parigina, che trovò nell’americano
James Branch Cabell e nel romanzo Jurgen i suoi esponenti più noti.
Leiber fonde tra loro il filone colto e quello popolare, e ci dà le singolari figure picaresche dei
suoi eroi perennemente fanciulli in un modo decadente, amanti dell’amore per l’amore e
dell’avventura per l’avventura, bravacci di professione e se del caso ladri, ma che
perennemente - ed è forse questo il loro insegnamento più schietto - nonostante tutte le
loro ribalderie, finiscono gabbati dagli onesti cittadini, ben più rispettabili di loro.
Fafhrd, il barbaro gigantesco con gli stupori di un bambino, e il Gray Mouser, lo spadaccino
piccolo e insidioso, sono stati inventati da Leiber più di trenta anni fa; poi, nel corso degli
anni, Leiber è tornato varie volte ad essi con piacere delineando in modo sempre più
dettagliato la città di Lankhmar e il mondo di Nehwon, pieno di strane genti e di eccessi
singolari. Leiber stesso ha poi recentemente ripreso in mano i propri racconti e li ha ordinati
secondo la loro successione cronologica, in modo da formare un ciclo completo.
Le spade di Lankhmar presenta l’episodio più lungo della saga, e per questo lo pubblichiamo
come volume iniziale. L’avventura ha questa volta inizio presso l’antica città di Lankhmar - da
cui il titolo - e coinvolge, oltre ai nostri eroi, un tiranno severo, un carico prezioso, una
civettuola damigella (e la di lei cameriera, non dimentichiamo). Inoltre, un trasgressore
paradimensionale, taluni esseri sovrannaturali ma non troppo, vari topi ammaestrati, e la
leggenda che per ciascuna razza di animali esistono tredici individui d’intelligenza eccezionale,
che ne sono i capi ereditari. Impadronisciti di quelli, e potrai comandare a tutti gli altri.
Viviani