Storie impossibili
I cinque autori di questa raccolta di racconti impossibili, o meglio soprannaturali, di cui
almeno tre, la Eliot, Stevenson e Lord Lytton, notissimi anche ai lettori italiani, possono
essere considerati classici della letteratura inglese dell'Ottocento, nella quale portano un
contributo assai rilevante di novità. Tale novità è nella trascrizione romanzesca in termini
liberamente fantastici di ciò che è reale, di ciò che è cronaca e costume e storia,
contenuti d'obbligo nell'epoca vittoriana, che la distinguono dal precedente Romanticismo.
In tutti i cinque racconti proposti in questo volume la suspence, il thrilling sono di quella
specie particolare che fa del romanzo «nero» un genere tipicamente anglosassone,
seppure universalmente bene accolto. Il gusto del soprannaturale, dell'imprevedibile e del
mistero, che anima questi racconti e li rende divertenti e interessanti, non è stato
travolto dal tempo grazie anche alla felice adozione da parte del cinema.
Bonazzi