Arthur. Un re nella leggenda |
“Arthur non è degno del trono. È il bastardo di Uther, lo strumento di Merlino. È sciocco e |
irresponsabile, meschino e crudele... Questo è quello che si dice di Arthur, e non è tutto. |
Ma non ha nessuna importanza. Quando la gente non avrà più parole, quando avrà |
esaurito tutti gli argomenti, allora vi sarà silenzio e rimarrà un solo fatto: tutti noi |
seguiremmo Arthur fin oltre i cancelli dell’inferno stesso, se soltanto lui ce lo chiedesse. |
Questa è l’unica verità. |
Cymbrogi! Egli ci chiama, compagni del cuore, compatrioti! Noi siamo il suo braccio |
possente, il suo scudo e la sua lancia, la sua spada e il suo elmo. Noi siamo il sangue che |
scorre nelle sue vene, la forza dei suoi muscoli, le ossa sotto la pelle. Il respiro dei suoi |
polmoni, la chiara luce dei suoi occhi, e il canto che sgorga dalle sue labbra. Per lui, noi |
siamo la terra e il cielo. E Arthur è molto più di tutto ciò, per noi. Egli è il Signore del |
Regno dell’Estate, Pendragon di Britannia, e indossa il favore di Dio come se fosse un |
mantello di porpora! Ascoltate dunque, se volete, la storia di un vero re!” |
Viviani |