Il figlio del tempo
Timmie, che avrà quarantamila anni nel duemila, è un piccolo neanderthaliano che una
potente società di ricerche, la Stasis Technologies, ha "richiamato" dal passato. Edith
Fellowes è la zitellesca infermiera plurispecializzata che se ne prenderà cura. Il ragazzino
cresce e crescono i problemi. L'affetto fra il bimbetto quasi sapiens e l'infermiera si fa sempre
più saldo, mentre il mondo circonda di curiosità il piccolo fenomeno, cercando di
intromettersi nel suo sviluppo e nella sua "civilizzazione". Mentre tutto ciò avviene,
quarantaniila anni fa una tribù di uomini di Neanderthal tenta di sopravvivere all'estinzione...
Un altro piccolo capolavoro della coppia Asimov-Silverberg, un altro delizioso romanzo
scientifico prima e straordinariamente fantastico poi, in cui l'abilità di romanzieri dei due
unisce con la consueta perizia il piccolo e gustoso saggio di antropologia alla delicata storia
di un bambino, bruttino, sì, ma tanto, tanto bambino. E stavolta non sono poche le
implicazioni etiche che i due propongono, quasi a voler dimostrare che la fantascienza, quella
d'annata, non è affatto un mero gioco d'intelligenza o uno scatenamento della fantasia fine
a se stessa, bensì quasi una proposta di temi ed enunciati che potrebbero trovarsi appena
dietro l'angolo e che non sono affatto esenti da una discussione "anticipata" e per nulla
campata in aria.
Cottogni