Destinazione cervello (Viaggio allucinante II)
Ventidue anni fa, in contemporanea con l’uscita del film omonimo, Isaac Asimov pubblicò
"Viaggio allucinante" seguendo la traccia fornita dalla sceneggiatura. Il film e il libro ebbero un
grosso successo, ma ad Asimov resto il rammarico di non aver potuto condurre la storia
interamente a ”suo” modo. Oggi, finalmente, firmando "Destinazione Cervello" il Buon Dottore
della fantascienza salda i conti con quel suo rammarico. Siamo nel ventunesimo secolo e la
coesistenza pacifica fra Est e Ovest è ormai una realtà storica, eppure un bel giorno i
sovietici rapiscono uno scienziato americano abbastanza oscuro, Albert Jonas Morrison, e i
servizi segreti americani se ne stanno a guardare senza muovere un dito (anzi, speranzosi
che Morrison riesca dove loro hanno fallito). Volente o nolente, l’americano dovrà collaborare
con i sovietici proprio in un settore dove questi sono all’avanguardia, la miniaturizzazione
molecolare, e il motivo del suo reclutamento ”forzato” è presto detto: Pyotor Shapirov,
l’uomo che ha dato un nuovo impulso alle tecniche di microriduzione, è in coma vittima di un
incidente, e Morrison è l’unico uomo al mondo capace di intervenire sul suo prezioso cervello
”dall’interno”, cercando di limitare i danni. Quattro scienziati sovietici accompagneranno
Morrison nel fantastico viaggio alla ricerca delle origini stesse del pensiero, ma tutto dovrà
risolversi in dodici ore. Dodici ore di tensione interminabile, per giungere a un sorprendente
colpo di scena finale.
Tellini