Incubo genetico
Se il futuro, nemmeno troppo lontano, che ci aspetta è quello descritto da Nancy Kress in
questo splendido romanzo, allora prepariamoci al peggio. A metà del XXI secolo l'uomo sta
perdendo quella che è la sua caratteristica più preziosa: la capacità di riprodursi. Il livello di
fertilità maschile è sceso a valori bassissimi, e nemmeno l'ingegneria genetica riesce ad
af-frontare un problema che nessuno ha capito fino in fondo. In un mondo sempre più
vecchio, in cui nascono pochissimi bambini, e quei pochissimi sono un oggetto di desiderio
che può scatenare i peggiori istinti, la società si sta rapidamente deteriorando. In un quadro
fosco di recessione economica, di povertà e di emarginazione, di valori morali decaduti e di
appelli disattesi al dovere civico della responsabilità, si intrecciano le vicende di tre
personaggi coinvolti in modo più o meno diretto, più o meno consapevole, in un misterioso
esperimento genetico, che tutti, a cominciare dal governo, sembrano voler ignorare, ma che
è invece una vera e propria bomba pronta ad esplodere nel tessuto sociale di un'America
menomata e impaurita. Nancy Kress conferma qui le sue straordinarie doti di narratrice
immediata, sensibile, comunicativa, disegnando con abbondanza di dettagli una società
ambigua in cui non ci sono né buoni né cattivi, né vinti nè vincitori, ma solo esseri umani alle
prese con la miseria, l'ipocrisia, la meschinità di un mondo che non offre più garanzie stabili e
che sembra andare alla deriva verso un futuro pieno di incertezze. Le riflessioni sull'uomo,
sull'etica scientifica, politica e sociale sono tuttavia quelle che già oggi agitano la nostra
società, indecisa tra il credo fideistico nel progresso tecnologico e le paure nascoste di fine
millennio.
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