Domani la Luna |
una rapida disamina dei personaggi. Naturalmente. essi si dividono in “buoni“ e “cattivi“; |
tra i cattivi non manca l’individuo dalle tendenze sessuali assai discutibili, colpevole per |
giunta, di fare sconvenienti allusioni all’eventualità (inconcepibile!) che un uomo bianco |
possa intendersela con una ragazza nègra, reato che evidentemente agli occhi di |
Kornbluth doveva apparire più mostruoso di un assassinio (ed è un vero peccato che |
Kornbluth non abbia potuto vivere abbastanza a lungo per vedere alla presidenza quel tal |
John Kennedy, il quale fra le sue numerose colpe aveva anche quella di avere esaltato in |
una commossa biografia un grande uomo politico negro). In Takeoff, gli Stati Uniti, ossia “ |
la più pura democrazia del mondo” (per Kornbluth, Inghilterra e paesi scandinavi |
dovevano essere retti da regimi ditiatoriali) è minacciata nei suoi santi progetti spaziali (e |
cioé la costituzione di una base atomica sulla Luna, per minacciare tutti gli altri paesi del |
mondo) dal nemico sovietico (o argentino, o pakistano, Kornbluth riguardo a questo non è |
molto preciso) che non riuscirebbe mai a combinare nulla di buono se non vivesse rubando |
le idee americane (con tanti saluti al primo Sputnik, a Gagarin, alla sonda lunare e a |
quella venusiana della realtà, naturalmente). Gli Stati Uniti si difendono come possono e ci |
racconta Kornbluth, si difendono in una maniera alquanto efficiente. Gli crediamo sulla |
parola, quando leggiamo i sistemi adottati. Per Kornbluth, secondo un sillogismo piuttosto |
sbalorditivo sono sistemi civilissimi perché li usano gli americani: ma in questa povera Italia |
che Kornbluth non poteva certo considerare più democratica e civile di una tribù bahutu |
o maori, quei sistemi vengono definiti (ed esemplarmente condannati dalla magistratura) “ |
turbativa d’asta “; e i ricatti compiuti dai suoi purissimi eroi, nella suddetta “incivile” Italia. |
basterebbero a mandare davanti ai giudici i vari direttori generali della CEA (e infatti, da |
noi, ci sono proprio finiti, e ‘per molto meno); i delitti “per ragion di Stato” esaltati da |
Kornbluth, se commessi dalle nostre parti, basterebbero a provocare una crisi di governo |
nel giro di dodici ore. Ma Kornbluth è civile, e i suoi processi ragionativi differiscono |
notevolmente da quelli di noi poveri selvaggi: perciò, qual è lo scopo di processare una |
spia? Forse mettere sull’avviso i suoi complici? Quanto è più comodo ammazzarla subito! |
La s c u s a c’è, e secondo Kornbluth, è validissima e moralissima: tanto, la spia in |
questione verrebbe condannata a morte ugualmente. Cosi si risparmiano le spese di |
processo, la pubblicità, con grande vantaggio delle casse dello Stato e della tranquillità |
dell’opinione pubblica. La legalità, di cui gli americani sono stati i più gelosi custodi (e della |
quale, in ogni modo, si sono sempre vantati, appellandosi a essa in qualsiasi situazione e |
in qualsiasi momento) nel romanzo di Kornbluth è addirittura demolita. E a essa, molto più |
civilmente, viene sostituita la legge di Lynch, quella stessa legge che fin da bambini siamo |
stati abituati a vedere combattuta strenua- mente, in ogni film o telefilm western |
americano, dal solito generoso sceriffo, al suono delle fatidiche parole, dure ma oneste |
come l’eroico sceriffo in questione: “Voi non lincerete questo uomo: è un assassino, ma |
ha diritto a un regolare processo e a una regolare difesa“. Ma no, Kornbluth la pensa |
diversamente. Per lui ogni delitto è lecito, ogni illegalità è non solo giustificabile ma |
sommamente desiderabile, quando si tratta di salvare una democrazia che, quando è |
ridotta così, democrazia non è più. Se gli Stati Uniti si fossero messi davvero sulla strada |
ipotizzata da Kornbluth, ora sarebbero il paradiso del Ku Klux Klan, e gente come il |
senatore Fullbrigth e Robert Kennedy sarebbero probabilmente al fresco sotto l’accusa di |
pericoloso sovversivismo. Sono difetti enormi, difetti di fondo: ma non c’è da stupirsi, alla |
luce della letteratura spionistica d’oggi. Ayer ha fatto più o meno questo: un larvato |
processo a un giovane e ambizioso ex ministro della Giustizia, che faceva tanto pensare a |
Robert Kennedy; Fleming dal canto suo ha legalizzato la licenza di uccidere con due zeri |
davanti al numero distintivo dell’agente. E allora, perché prendersela con Kornbluth, il |
quale ha l’attenuante, non dimentichiamolo, di avere scritto il suo romanzo ai tempi in cui |
Stalin e i suoi metodi sembravano destinati a durare per parecchi decenni? E d’altra parte, |
come già abbiamo fatto notare, nonostante le stridenti irrazionalità — di natura più |
morale, ripetiamo, che politica — il romanzo è affascinante un intrigo di primissimo ordine, |
ricco di colpi di scena e di rovesciamenti di fronte, degni di quel maestro che fu in effetti |
Cyril Kornbluth. Vicenda in fondo romantica, con quell’astronave costruita da un gruppo di |
appassionati, anche se poi la realtà si rivelerà diversa da quella che appare all’inizio del |
romanzo. Se non fosse vistosamente “datato” da alcuni riferimenti tecnologici legai al |
tempo in cui fu scritto. Takeoff potrebbe figurare oggi come un eccellente romanzo di |
spionaggio, in linea con la produzione di Kyer o addirittura di Deighton (mentre Budrys, più |
sottile e più attendibile, ha semmai parentele con La Carré). Datato invece in modo |
piuttosto preciso, Takeoff costituisce una ghiottoneria esclusiva per gli appassionati di |