Gli angeli caduti
A Parigi nel 1955 si svolge l'azione di questo nuovo romanzo di Arthur Koestler. La "Ville
Lumière' è in tensione per la minaccia dell'aggressione totalitaria. I rappresentanti
diplomatici della Confederazione dei Popoli Amanti della Libertà affermano le loro intenzioni
pacifiche, ma pochi si lasciano ingannare. La minaccia è imminente e i benpensanti
prevedono quali sarebbero le conseguenze se si realizzasse. Ma solo pochi sono pronti a
ingaggiare battaglia: gli altri sono paralizzati dalla paura, dall'odio patologico, dalla
disperazione, dal cinismo o dal fatuo ottimismo. La minaccia della civiltà occidentale è
personificata da Fedla Nikitin, alto funzionario, astuto e perverso, ma anche un essere
umano. Nel
mettere a nudo la sua anima, Koestler prova, con terrificante chiarezza, come un uomo
possa sacrificare la propria umanità sull'altare inumano del proprio credo acritico e nello
stesso tempo riesca a rendere veritiera la sua aberrazione. Hydle, ragazza americana
educata in un convento europeo, incontra Nikitin durante i fuochi d'artificio per la
celebrazione della Bastiglia ed è fortemente attratta da lui.
La fanciulla anela a trovare la fede in qualche cosa di assoluto e la trova in Nikitin. Pèrò, il
tempo fa cadere le illusioni e la relazione benchè appassionata, diventa deprimente e poi
umiliante. Alla fine Hydie è costretta a riconoscere la corruzione di quella fede, basata sul
tradimento del valori umani, sulla distruzione di sé e degli altri. È indubbiamente il romanzo
più potente di Koestler. In questo libro Gli angeli caduti c'è una mente complessa e
matura in lotta con problemi più ardui del nostro tempo, che traduce In termini di emozioni
umane, la fatica insopportabile di dover lottare con tutte le proprie forze per sfuggire alla
schiavitù totale.
Cottogni