Il lastrico dell'inferno
La via che porta all’inferno, dice un noto proverbio, è lastricata di buone intenzioni.
L’inferno sociale del 2154 ha infatti avuto origine da intenzioni non solo buone, ma ottime:
eliminare le guerre, le stragi, la violenza, gli eccessi, la corruzione. Il mezzo c’è: la nuova
psichiatria, che consente di manipolare a beneficio di tutti la volontà dei singoli,
impedendo loro di commettere crimini contro la società Gli Analoghi, angeli custodi
psichici, obbligano ad essere buoni, mansueti, docili. Le loro voci sottili risuonano
costantemente nel cervello, avvertendo quando si beve troppo, quando l’ira comincia a
sopraffare la volontà, quando si frequentano amicizie cattive, quando si comincia a
deviare dalla retta via. Il mondo è cosi pacificato, unificato, rasserenato, tranquillizzato.
Tutto va bene, tanto più che l’esercito di docili cittadini segue i consigli degli Analoghi in
tutto: anche quando si tratta di decidere cosa comprare, cosa mangiare, dove passare le
vacanze, come spendere il proprio denaro. Tutto sembra perfetto, finchè nel gregge non
appare un lupo: un uomo senza Analogo. Un nemico, un fuorilegge. Che faranno di fronte
a lui le pecorelle? Fuggiranno, o si trasformeranno in lupi a loro volta?
Tellini