America, o Il disperso
Scacciato dalla famiglia e dalla patria, il sedicenne Karl Rossmann sbarca in America, all'ombra
di una Statua della Libertà che impugna una spada anziché una fiaccola. Un simbolo di
giustizia armata o una prefigurazione dei giudizi, dalla logica apparentemente ingiusta ma
insindacabile, che incontrerà?
"America", il "romanzo americano" di Kafka, pubblicato postumo nel 1927, narra l'enigmatica
odissea di un emigrato, condannato all'emarginazione in una realtà grottesca e assurda, ora
accolto ora respinto da benefattori che l'accusano e l'escludono, passando attraverso forme
di iniziazioni sessuali e sociali. Una tragicommedia di personaggi inquietanti e ridicoli, in cui i
valori sono sovvertiti e le prospettive stravolte, e dove tuttavia il giovane, ingenuamente
coerente e fedele ai propri principi di equità e bontà, lotta per l'affermazione di sé. Il romanzo
rimasto incompiuto non ci consente di sapere se Karl riuscirà o fallirà, né se Kafka lo
considerasse un 'disperso' prima di sbarcare oltreoceano o dopo, vittima di un destino
incomprensibile
Vegetti