Missili e serpenti blu |
Laurence M. Janifer e S.J. Treibich, lavorando in coppia, hanno elaborato questo esercizio |
virtuosistico: un dramma nel ristretto spazio di una Stazione Orbitale, pochi personaggi |
fortemente caratterizzati, un pericolo concreto e misterioso allo stesso tempo, e un |
gruppo di macchine impazzite. Una storia folle di regolamenti e comandanti ostinati, di |
cuochi, di saggi dottori, più una donna in angustie e un nano innamorato dei circuiti |
elettronici. In mezzo a tutto ciò, l’emblematico rappresentante dell’uomo comune, in preda |
a problemi più grandi di lui, che vive e riflette nel suo intimo la tragicommedia degli uomini |
e dei meccanismi, in una quasi-simbiosi. Ne è uscita fuori un’opera densa, dal taglio |
insolito, ricca di mordente, che sotto alcuni aspetti ricorda Heinlein, e sotto altri... Sartre. |
Un’opera attuale, con non pochi risvolti realistici il cui tono spesso umoristico non ci fa |
certo dimenticare che in “Missili e serpenti blu” Janifer e Treibich parlano dì avvenimenti |
tutt’altro che impossibili in un prossimo futuro. La guerra batteriologica, le Stazioni Orbitali |
che esercitano un’azione di polizia intorno alla Terra, l’incomprensione tra gli uomini di |
diverso colore portata nello spazio, con tutte le sue paradossali implicazioni, questi sono |
alcuni degli argomenti che fanno da sfondo alla narrazione. “Missili e serpenti blu”, epopea |
antieroica, ha un protagonista dal nome cattivante, Angelo Di Stefano, il quale, dai suoi |
antenati indubbiamente italiani, ha ereditato in modo inconfondibile l’arte di arrangiarsi, |
oltre all’atteggiamento disincantato e goffo nei confronti delle gerarchie e dell’autorità |
costituita. È fin troppo facile prevedere che lo ritroveremo, con tutti i suoi pensieri e i suoi |
piccoli, quotidiani eroismi, in altre avventure. |
Tellini |