A. I - Era spaziale
Charles Henneberg, russo d'origine, parigino d'adozione, autore anche di "La nascita degli
Dei" che i nostri lettori conoscono per essere stato pubblicato in questa collezione, è
scomparso improvvisamente l'anno scorso, giovane ancora. Questa sua opera postuma, è
senz'altro fra i migliori romanzi di fantascienza che siano stati scritti fino ad oggi su quegli
esseri dell'avvenire che non appartengono del tutto al regno della fantascienza: i mutanti.
La poesia, la chiaroveggenza, l'impeto quasi delirante che accompagna le parole
dell'autore, si fonde mirabibllente con la penetrazione psicologica di questi esseri ancora
umani e nello stesso tempo non più umani, dotati di straordinarie facoltà percettive, di
genio, di precocità, e anche di un metabolismo differente dal nostro. Attraverso la mente
di Nan de Nasis, una mutante di diciotto anni che possiede la facoltà di "ricordare"
passato e avvenire, il romanzo fa rivivere il mito favoloso dell'Atlantide, il mondo
scomparso del quale Nan fu l'ultima Profetessa, e fa seguire "in anticipo" l'avventura del
Temerario, un'astronave che vola verso Andromeda, il satellite artificiale distrutto da
misteriose scosse orbitali, che un gruppo di pionieri va a ricostruire. Attorno alla figura di
Nan si muovono altri personaggi, umani, con le loro passioni, e creature mitiche a mezzo
fra l'angelo e il demonio. E a tutti, Henneberg ha dato vita, fascino e vigore di creature
Tellini