Il pianeta del miraggio |
Escursionisti inter-dimensionali, attenzione: basta imboccare una volta sola il bivio |
sbagliato del tempo, e la Terra si trasforma in un vero e proprio pianeta-miraggio, sempre |
elusivo, anche se apparentemente a portata di mano. Si può finire, per esempio, in un |
mondo dove il famoso presidente americano William Jennings Bryan, la personalità cruciale |
della Grande Guerra 1912-17, non è stato eletto, con la conseguenza che laggiù l’intera |
civiltà è arretrata di settant’anni, la tecnologia degli anni Novanta è ancora quella degli |
anni Venti e i gangster alla Al Capone la fanno da padroni. E i rischi non finiscono qui. Se |
a questo punto, volendo tornare indietro, si imbocca il bivio giusto e Bryan è stato |
regolarmente eletto nel 1896, la situazione può addirittura peggiorare, perché quel mondo |
è dominato da un puritanesimo pettegolo e invadente, e le Chiese Unite per la Decenza ne |
bandiscono con uguale severità le parolacce e le minigonne, la narrativa d’evasione e i |
liquori, le sigarette e il baltabarin. Ma forse il bivio giusto non esiste più: muovendo un |
altro passo, si può finire in un mondo di computer e di stazioni orbitanti o in uno ancora |
fermo ai carri a cavalli. Oppure si può essere catapultati da una Terra all’altra, senza |
poter fare nulla per opporsi, costretti a fermarsi per poche ore in ciascuna, a cambiare |
mondo tutti i giorni, a fare il pendolare tra gli universi. E quanto capita ad Alex |
Hergensheimer, a partire dal momento in cui, durante una crociera in Polinesia, comincia |
ad avere il sospetto che qualcosa non quadri: la sua austera motonave è diventata |
un’allegra Love Boat, gli ultimi novant’anni di storia sono cambiati, e lui stesso ha ora un |
altro nome, Graham e in tasca un milione di dollari di dubbia provenienza. Che cosa mi è |
successo? si chiede l’imbarazzatissimo Alex. È finito in un altro universo? Si è spezzato |
qualcosa nella trama della realtà e il mondo è prossimo alla fine? Qual è il mondo “giusto” e |
come arrivarci? E, soprattutto, dov’è finito il vero Graham? |
Tellini |