American Acropolis |
Colin Laney vive in una scatola di cartone nella metropolitana di Tokio. Il suo corpo è scosso |
dalla febbre, ma la sua mente vaga libera come sempre per il cyberspazio: Laney sa che sta |
per accadere qualcosa a San Francisco e ha bisogno di un suo uomo lì sul campo. |
Rydell non ha motivi per non andare a SF. Anzi il suo attuale datore di lavoro (la Lucky |
Dragon, filiale di Sunset Boulevard, una delle tante agli ordini di Singapore) gli ha appena |
intimato di levarsi dai piedi. Cosa che gli capita spesso. Eppure è un uomo fidato. |
Chevette non sta correndo incontro a Rydell, benché sia l'unico tra i suoi ex cui vorrebbe |
correre incontro. Sta scappando dal suo ultimo pessimo boy friend. Se ne scappa a SF alla |
sua vecchia casa sul Ponte, dove vivono persone che non hannno un altro posto dove |
andare. |
Harwood è sempre stato a SF. Le sue informazioni come quelle di Laney, gli dicono che sta |
per prodursi un cambiamento. Intende arrangiare le cose nel nuovo ordine mondiale di modo |
che il suo posto nella catena alimentare non ne soffra. Per questo è disposto a uccidere. |
Le nebbie di SF sono un buon nascondiglio, se vuoi nasconderti, e lì anche nei momenti |
migliori la realtà pare instabile. Un uomo grigio si muove con eleganza nella nebbia, |
lasciandosi alle spalle una scia di corpi, e questa ondata di assenze allerta Laney della sua |
presenza. Un ragazzino di nome Silencio non parla, ma plana da una rete all'altra della |
cyberinformazione alla ricerca del solo oggetto che ha colpito la sua immaginazione. E Rei |
Toi, l'Aidoru giapponese, continua il suo studio di tutte le cose umane. E' lei a non essere |
umana, non proprio, ma si sta dando da fare. E nelle nebbie di SF, in questo momento |
cruciale della storia, chi può dire cosa sia o non sia impossibile… |
Tellini |