Racconti in tempo irreale. Il calcolatore nella fantascienza |
Una macchina è una macchina, ma è sempre anche qualcosa di più. A oggetti che, come |
l'automobile, hanno più largamente inciso nella vita dell'uomo simulandone ed |
amplificandone comportamenti e qualità fisiche, vengono prestate" personalità", "grinta", |
"carattere". A questa sorte non poteva sfuggire il calcolatore o elaboratore elettronico, |
che è nato proprio per sostituirsi ed affiancarsi all'uomo a livello delle sue facoltà logiche. |
Ovvio quindi che il calcolatore sia diventato uno dei temi preferiti della fantascienza |
moderna fin dai suoi inizi. Un tema aperto ad una infinità di varianti, dato che il |
calcolatore - la più umana, in certo senso, fra le macchine - si presta ad ogni genere di |
proiezioni. Si va dalla immagine del calcolatore come entità sovrumana, mostruosamente |
infallibile e terrorizzante, a quella del calcolatore che, arrivato all'autocoscienza, si trova - |
più indifeso dell'uomo di fronte agli stessi problemi degli uomini. Ma vi sono anche i |
racconti i cui autori non hanno, del calcolatore, né paura né pietà, perché sanno che esso |
non è né umano né sovrumano. L'elaboratore è uno strumento della mente dell'uomo, uno |
strumento di straordinaria potenza, ma sempre e solo uno strumento. Con il suo aiuto, |
l'uomo può anche sperare di risolvere, un giorno, problemi che stanno alla radice della |
conoscenza. Su questi problemi può, intanto, avventurarsi la fantasia scientifica, la |
fantascienza, ponendosi come solo limite la plausibilità logica. L'elaboratore perde quindi, |
in questi racconti, la sua immagine mitica e il ruolo di protagonista, per divenire quello che |
realmente è, una formidabile estensione della mente umana. |
Cottogni |