Incontro su Tuscarora
Cari amici, le vacanze sono finite, ma anche durante le vacanze Galassia si è data da
fare. Adesso siamo in settembre, un mese idilliaco, tant’è vero che sto combattendo una
guerricciola privata con Galaxy per annettere Gli uomini nei muri, di William Tenn, a
Galassia. Dal momento che è un romanzo (il primo che apparirà in Italia a firma del famoso
“Brooklyn boy “), la sua sede naturale sarehbe proprio Galassia, non vi pare? Ad ogni
modo, se i signori di Galaxy insisteranno nel dimostrarsi cosi spudoratamente egoisti e nel
non mollare il romanzo di Tenn, il mese prossimo avremo comunque la seconda rata di
Stazione Ospedale, Settore Generale, in cui il maggiore O’Mara e il dottor Conway si
troveranno alle prese: a) con un infermo che si scioglie lentamente in acqua ed è dotato
d’un subcosciente capace di risalire fino a cinquantamila anni addietro; b) con un parente
dell’infermo suddetto, che minaccia di papparsi alcuni appetitosi pupi hudlariani, del peso
di mezza tonnellata ciascuno; c) con un nuovo medico interno, insettiforme, che quando
ha fretta cammina con disinvoltura sui soffitti; d) con un paziente che si è acciambellato
come un copertone di automobile e rifiuta ostinatamente di spiegare il perchè. Reparto
acquisti galattici: sono stati stipulati i contratti per i seguenti romanzi, che verranno
pubblicati in ordine da stabilirsi: The falling torch, di Algis Budrys, classificato con quattro
stellette (ottimo), dal recensore ufficiale di Galaxy, Floyd Gale; Unwise Child di Randall
Garrett, che è il primo — e degnissimo — romanzo autonomo di un autore che si è già
fatto una reputazione lavorando in coppia con Silverberg; e quel The Tomorrow People, di
Judith Merrill, che Frederik Pohl ha definito come uno degli esempi migliori
dell’introspezione psicologica applicata alla fantascienza. The tomorrow People (che
provvisoriamente chiameremo Gente di domani), uscirà in un numero speciale in dicembre,
dal momento che è molto lungo e che Galassia ha dichiarato la guerra ai tagli. E adesso
parliamo anche un po’ del romanzo di Efremov che conclude, per il momento, la «serie
russa» di Galassia. Chi conosce già la produzione più celebrata del numero uno della
fantascienza sovietica (La nebulosa di Andromeda, Il cuore del serpente, Navi di stelle), si
troverà di fronte ad una situazione inattesa. In Incontro su Tuscarora, infatti, Efremov
concede più libero gioco alla sua inventiva fantastica, rinunciando alle sue dense
dissertazioni filosofiche, sociologiche e morali per fare posto a un dialogo serrato e ad
un’azione ininterrotta. A parte la «cornice », che è molto più recente, le singole parti che
compongono questo romanzo sono state scritte o per lo meno abbozzate parecchi anni or
sono, e appartengono, chiaramente, a un genere molto insolito nell’unione Sovietica e
soprattutto nella produzione di un autore che passa, non a torto, per il più ortodosso
esponente della science-fiction tecnologica. Ma, allo stesso modo in cui talvolta il
massimo esponente dell’ortodossia tecnologica occidentale, Asimov, qualche volta si
concede vacanze più fantastiche, così Efremov in questo Incontro su Tuscarora ci dà un
non indegno esempio d’una fantascienza «romantica», che gli ha guadagnato, da parte
della critica inglese, l’appellativo di «Jules Veme dell’età moderna». il lago di mercurio tra i
Monti Altai, i giganteschi vermi mortiferi del Deserto di Gobi, i misteriosi disegni paleolitici
nelle montagne siberiane, il destino tragico e leggendario del veliero settecentesco Saint
Ann possono venir classificati a buon diritto come esempi di science-fantasy, e come
esempi di notevole valore. E, dacché stiamo parlando di autori sovietici, cari amici, se la
prima «serie » vi è piaciuta, non avete altro che da informare Galassia: recuperare testi
russi non è la cosa più facile del mondo (e non mi vergogno di confessare che i primi due
fascicoli sono riuscita a metterli insieme grazie alla collaborazione di Asimov, che mi
segnalava i testi man mano che li sceglieva per una edizione americana), tuttavia
qualcosa si può fare e, naturalmente si farà, se questo interessa ai lettori.
Tellini