Domani andrà meglio
L’utopia è un elemento chiave dello fantascienza, la fantascienza è nata come utopia: e
quindi doppiamente singolare il fatto che sino ad oggi nessuna antologia sia stato
dedicata a questo orgomento.Eppure, afferma Disch, « abbiamo bisogno dell’utopia, ne
abbiamo bisogno come delle altre cose che ci necessitano; le nostre speranze debbono
essere una funzione delle nostre possibilità». Ecco quindi Disch scatenato in una
smagliante raccolta di racconti quasi tutti originali, cioè scritti appositamente per questa
antologia, e in una brillante serie di interventi che introducono le varie storie e vengono a
formare un vero e proprio saggio sulla letteratura utopistica e fantascientifica. La scelta
di Disch, come sua abitudine, non batte le vie più facili e allinea, accanto a racconti
appartenenti alla «classica» SF, altri che la sovrastano e non di poco. Insomma, un libro
per lettori esigenti ai quali basterà ricordare L’arciere Zen, un lirico racconto dell’orrore
sulla vita quotidiana in un monastero medioevale giapponese, Che cosa ti danno in cambio
dei tuoi soldi, una storia alternativa del grande Brian Aldiss, e I cieli sottostanti, dove
John Sladek crea quindici utopie per poi spazzarle via come pedine di un domino.
Tellini