Confessioni di un artista di merda |
Scritto nel 1959 e pubblicato nel 1975, Confessioni di un artista di merda è uno dei romanzi di |
Dick che non affronta temi fantascientifici, e in cui piú si evidenzia quell'atmosfera sospesa |
tra il dramma e il divertimento surreale tipica delle sue opere migliori. Con una galleria di |
personaggi magnificamente dipinti, lo scrittore ci porta nella California della fine degli anni |
Cinquanta, dove si muovono quattro grandi protagonisti: Fay Hume, una donna bella, |
aggressiva e materialista; il marito Charles, un self-made man che possiede una casa di lusso |
e una proprietà di dieci acri, totalmente incapace di rapportarsi con la moglie; Nathan Anteil, |
un giovane e smarrito intellettuale; infine il fratello di Fay, Jack Isidore, l'artista del titolo, il |
personaggio piú affascinante del romanzo. Jack è un collezionista di vecchie riviste di |
fantascienza, crede negli UFO, in Atlantide, nella Terra Cava, nelle percezioni extrasensoriali |
e nell’imminente fine del mondo. È un personaggio che affronta la vita a modo suo, con una |
fede caparbia e soprattutto poetica, sancita nel memorabile incipit: «Io sono fatto d’acqua. |
Non ve ne potete accorgere perché faccio in modo che non esca fuori. Anche i miei amici |
sono fatti d’acqua. Tutti quanti. Il nostro problema è che non solo dobbiamo andarcene in |
giro senza essere assorbiti dal terreno ma, anche, che dobbiamo guadagnarci da vivere». |
Isidore è davvero, come in seguito lo descrisse Dick, «uno degli stupidi amati da Dio», ‘eroe’ |
di un toccante romanzo in bianco e nero che anticipa una sensibilità che oggi ritroviamo in |
film come L’uomo che non c’era dei fratelli Coen, in cui un’epoca, il delicato tramonto degli |
anni Cinquanta, viene riscoperta attraverso lo smarrimento sbigottito dell’individuo di fronte |
alla Storia e alla vita. |
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