Labirinto di morte |
Philip Dick, autore prolifico come pochi altri, è senza dubbio destinato a restare uno dei |
casi più eccezionali dell’intera fantascienza. A maze of death, il suo ultimo romanzo a |
tutt’oggi, si presenta come un grosso romanzo avventuroso, ricco di colpi di scena e di |
ribaltamenti di situazione. Ma come sempre, la struttura esterna del lavoro serve solo da |
piattaforma per il discorso sotterraneo che coinvolge gli elementi più tipici della narrativa |
di Dick: il binomio realtà/illusione, il problema religioso, la droga, i confini fra la vita |
naturale e quella artificiale. In piena coerenza con le sue opere precedenti, ed utilizzando |
anche qui un suo contatto con gli allucinogeni che gli permettono di raggiungere un |
diverso livello di coscienza, Dick non si limita a sfruttare le sue indubbie capacità narrative |
per fornire un prodotto piacevole; egli si immerge personalmente nel dramma dei suoi |
personaggi, relegati su un pianeta estraneo, e lo interpreta come se questo dramma fosse |
anche il nostro, alla luce di quella violenza tecnologica che oggi più che mai è diventata |
sinonimo di alienazione umana, di sconfitta e di inutilità esistenziale. |
Tellini |