Il terminale uomo
Dopo il successo di Andromeda, Michael Crichton mescola ancora una volta la
verosimiglianza documentaria con una suspense da brivido per descrivere un nuovo campo
della scienza moderna: il controllo chirurgico-elettronico della mente. Harry Benson è
vittima di una rara forma di epilessia: nel corso di periodici raptus, diventa un violento
paranoide, soggetto a tentazioni omicide. Contro la radicale opposizione della sua
psichiatra (dinamica, sexy e appassionata), il cervello di Benson viene collegato a un
computer che, per mezzo di elettrodi inseriti in punti nevralgici del sistema cerebrale,
risponde con contromisure quando gli attacchi s'avvicinano. Ma le reazioni del malato
saranno imprevedibili, tali da testimoniare in termini drammatici la ribellione dell'uomo al
controllo della macchina ch'egli stesso ha inventato. La psicochirurgia è già in atto
sperimentalmente: una nuova forma di controllo del comportamento che diventa un punto
chiave della scienza e della morale del nostro tempo.
Crichton ce ne presenta i problemi, al di fuori di ogni astrazione, nel loro concreto
operare, con tutti i rischi e le implicazioni, in un romanzo che è, nello stesso tempo,
pagina dopo pagina, una lettura straordinariamente interessante e avvincente.
Cottogni