Lo spazio è la mia patria |
Satelliti artifìciali, Sputnik, razzi a tre stadi... Defìnizioni nate in questa nostra epoca di |
progresso tecnico e scientifico. Red Stone, Atomgrad, Cape Canaveral, White Sands, Los |
Alamos... Nomi di località pressoché sconosciute e improvvisamente balzate alla ribalta |
della cronaca, e che evocano complesse attrezzature, lúcentì e snelle sagome di missili, |
figure di uomini rivestiti e incappucciati di complicate combinazioni. Spettacolo da |
fantascienza, si è spinti a dire davanti a queste immagini. E ciò prova sino a che punto la |
fantascienza stia diventando realtà. L'autore del romanzo che vi presentiamo è uno dei |
più apprezzati tecnici della base sperimentale americana di White Sands, nel Nuovo |
Messico, ed è quindi con profonda conoscenza di causa che ci racconta la storia del |
giovane Tim Layard e dei suoi compagni. Ci viene persino l'idea che ci sia un pizzico di |
autobiografia nel racconto di Lee Correy, perlomeno nella parte iniziale. Alla luce degli |
ultimi avvenimenti in campo astronautico, la grande avventura che gli allievi della Scuola |
Superiore di Ingegneria di Las Cruces sono chiamati a vivere, assume un tono quasi |
documentario, anche per gli episodi decisamente avveniristici i quali si inseriscono, ben |
dosati, negli elementi reali del racconto, così da dare al tutto un sapore di affascinante |
verità. Sulla conquista dello spazio, l'autore scrive: «... ormai non si tratta più di se o di |
come, ma è solo questione di quando». |
Tellini |