La città e le stelle
Vi presentiamo il piú fantasioso e nello stesso tempo il piú poetico romanzo di Arthur
Clarke. La sua concezione di Diaspar, la città immortale, dove, vero Crepuscolo degli Dei,
la perfezione scientifica della Terra affonda gli uomini nella buia notte del piú arida
oscurantismo, difficilmente potrà trovare l'eguale. Spento per sempre l'infiammato impulso
che ha spinto la razza umana fuori della sua Galassìa, la grande Saga del volo spaziale è
ormai una leggenda antica. E Diaspar è la prigione dorata dove non si commettono errori.
Ma un uomo riscopre il passato, e apre la dimenticata via delle stelle con incalcolabili
conseguenze per sé e per la sua gente. In un mondo che ha bandito la nascita e la morte,
la gioia e il dolore, sostituendoli con un alternarsi di essere e non essere che non suscita
alcuna emozione, quell'uomo scopre l'esaltante sentimento dell'amore. E' allora che Diaspar
gli appare quale veramente è: monotona, fredda città senza anima, inumana e crudele,
abitata da perfette statue che non possono sbagliare. Non appena si accorge di quanto
sia ristretta la sua prigione, l'uomo desidera la libertà, questa esaltante cosa che lui non
ha mai conosciuta. Se sia un bene o un male lo si saprà soltanto dopo, ma una cosa è
certa: sbagliato o giusto, vale la pena di tentare.
Tellini