La città perduta |
Nel 2500, mezzo millennio dopo che la guerra atomica è passata come una maledizione |
divina sulla faccia della Terra, spazzandone via la civiltà e la vita, vivono ancora i rari |
discendenti degli ancor piú rari superstiti. Son tríbù ricadute nella barbarie dell'età della |
pietra, con solo un vago ricordo delle grandezze passate: cosí vago che le tracce della |
piú grande civiltà che il mondo abbia visto ispirano, un superstizioso terrore agli ignoranti, |
guerrieri che reggono le sorti delle tribú. È dunque proibito, pena la morte, indagare nei |
segreti e nella scienza degli antichi, perché ciò significherebbe scatenare le forze |
demoniache di Atmik (Atomico), una specie di divinità del male. Ma il giovane Carl - mente |
illuminata e cuore saldissimo - vuole penetrare nella scienza misteriosa degli antichi, |
perché solo cosí potrà difendere la sua tribú dagli assalti dei barbari del Nord, che calano |
verso il Sud per trovare tepore e selvaggina. Egli sa che nelle profondità della foresta si |
stendono le rovine di una favolosa città, dalle case alte come il cielo, tra le cui macerie |
vive il popolo dei fabbri-stregoní, che sanno lavorare il metallo, conoscono alcuni dei |
segreti dell'èra atomica e soprattutto custodiscono il grande segreto della Cripta del |
Tempo. La Cripta è piena di tesori del passato, rigurgita di libri e di opere scientifiche; ma |
è stata dichiarata tabú e infatti un palo adorno d'un gran teschio di cavallo si leva davanti |
alla sua porta di bronzo, per inibire l'accesso a tutti i non iniziati... Naturalmente Carl, |
con l'aiuto di pochi e fidati amici, forza il segreto della Cripta e salverà la rinascita della |
civiltà; ma solo dopo sforzi sovrumani e afflizioni inenarrabilí. |
Tellini |