Fantasmi di Natale... e per tutto l’inverno
Lo scrittore e traduttore Antonio Belloni ha preparato per noi un’antologia bifronte, e non solo
nel titolo. Il Natale ci suggerisce l’idea della neve.., pallidi fiocchi che, come dita d’un
fantasma, si impossessano della terra. I giorni sono corti e le notti lunghe, con la neve tutto
è silenzio e pallidi lumi splendono di lontano, mentre all’interno delle nostre dimore il
lampeggiare delle lampadine dell’albero colora il tutto d’una luce spettrale e noi, tornati un po’
bambini, siamo più propensi ad ascoltare le nostre paure ancestrali.
I racconti però non sono ambientati solo in inverno, anche se abbiamo intitolato così il
volume, ritenendo che l’atmosfera invernale sia la più propizia a questo genere di storie.
A opere classiche, come Il fantasma di Canterville di Oscar Wilde, abbiamo affiancato
racconti di autori moderni, alcuni scritti appositamente per questa antologia. Si spazia così
dall’india misteriosa di Rudyard Kipling ai castelli dell’antica Scozia. Ma non soltanto la Scozia
dei racconti di cent’anni fa: Franco Giambalvo ci dimostra come un autore attuale può
reinterpretare i vecchi spettri, in una storia evidentemente scritta ai nostri giorni ma con il
sapore di una stampa ottocentesca. Né mancano fantasmi più moderni, come quelli evocati
da Veronika Santo nell’ancora recente conflitto dell’ex-Jugoslavia, da Adalberto Cersosimo,
da Raffaele Olivieri, da Francesco Perrotta o ancora quelli in cui, complice una ferrovia in
disuso, si imbattono i personaggi creati da Amalia Belli.
E Babbo Natale, si chiederà qualcuno, possibile che non ci sia in un libro con questo titolo?
C’è, c’è, anche se la sua apparizione è fugace, e serve a Sergio Fabris per un’insolita
interpretazione del desiderio espresso da un bambino...
Cottogni