Meraviglie della Luna
Un gruppo di amici si riunisce a “X..., piccola, ma illustre ed antica terra situata sulla riva
orientale d’uno tra i più deliziosi laghi d’Italia”, presso il dottor Richard, uno scienziato che ha
lavorato con il famoso astronomo Herschel e racconta delle sue esperienze di osservazione
della Luna, effettuate grazie all’inserimento nel telescopio di una “lente” speciale, “per la
quale potemmo vedere ad una distanza brevissima”: il satellite non solo è cosparso di strana,
rigogliosa vegetazione e popolato di animali, alcuni simili a quelli terrestri, altri molto diversi,
ma anche abitato da una razza senziente, “grandi esseri alati tutt’affatto dissimili dagli augelli
noti”, che vengono battezzati “uomini-pipistrello” e del cui aspetto e i cui modi viene dato
ampio conto. Prima che il dottor Richard possa provare le sue affermazioni, un “grave e
improvviso male” lo colpisce. Il narratore si reca al suo capezzale e lo trova esanime sul suo
letto, il viso immerso in “un mite raggio di luna” penetrato “furtivo in quella funebre stanza”.
Fambrini