Quattrocento |
Firenze, aprile 1478. Sono giorni terribili, quelli che seguono il fallimento della congiura ordita |
dalla famiglia Pazzi contro i Medici. Firenze è assetata di sangue, decisa a punire con la |
tortura o con la morte chiunque abbia partecipato alla cospirazione. Al sicuro nel suo |
palazzo, Lorenzo il Magnifico viene a sapere dei cadaveri gettati in Arno, delle decapitazioni, |
dei linciaggi. E la città intera che vendica l’assassinio di suo fratello Giuliano e che si |
consegna nelle sue mani, rendendolo potente come non mai. Però Lorenzo non sa che i fili di |
quella congiura sono stati tirati da personaggi molto più influenti della famiglia Pazzi. E ignora |
di essere lui stesso un burattino nelle mani della Storia... |
Firenze, oggi. Sono in pochi a conoscere Pierpaolo Masoni, pittore rinascimentale dallo stile e |
dall’animo tormentati. E Ana Sotomayor, dottoranda in Storia dell’arte, è arrivata a Firenze |
proprio per capire qualcosa di più su questo oscuro personaggio, che esercita su di lei un |
fascino singolare. Le sue appassionate ricerche si appuntano su uno dei quadri più |
controversi di Masoni, in restauro nei laboratori degli Uffizi, e su una serie di quaderni in cui il |
pittore racconta nei dettagli la propria esistenza e gli eventi che hanno segnato la storia di |
Firenze alla fine del XV secolo, tra cui la congiura dei Pazzi. D’un tratto, però, Ana diventa |
oggetto di minacce e ricatti e si ritrova a temere per la propria vita e per quella delle persone |
a lei care. È chiaro che, nelle vicende di Masoni, ci sono più misteri di quanti lei avesse |
immaginato. E che quei misteri, a distanza di oltre cinquecento anni, non devono comunque |
essere svelati... |
Dal Rinascimento ai giorni nostri, il filo rosso di un complotto attraversa la Storia; Dall’arte |
alla realtà, un quadro enigmatico rivela una vicenda affascinante e terribile. Perché le cose |
più difficili da vedere sono proprio quelle che abbiamo davanti agli occhi. E talvolta un dipinto |
ci permette di scoprire un segreto. Non un segreto dell’arte, bensì un segreto della vita. |
Cottogni |