La grande scimmia. Mostri, vampiri, automi, mutanti. L'immaginario
Onore a King Kong, il film di consumo che appena all’inizio degli anni Trenta del secolo
passato aveva spettacolarmente annunciato il punto di catastrofe della civiltà occidentale,
fissando in un’icona indimenticabile il rapporto tra miti e tecnologia: Kong – la “grande
scimmia” delle origini preumane – precipita dall’Empire State Building, il grattacielo più alto del
mondo, e celebra il suo lutto nella metropoli più potente della terra.

(…)

Ecco il motivo del titolo da me scelto per questo saggio sul fantastico. Tuttavia, allora non
avrei mai potuto immaginare che – l’11 settembre 2001 – la scena si sarebbe riprodotta nella
realtà contemporanea esattamente nello stesso luogo simbolico e con il medesimo olocausto
di carne umana. Non si adonti il lettore di questo accostamento tra la futilità di un film
dell’industria culturale e un evento terribile come il crollo delle Due Torri di Manhattan.
Sospenda almeno il giudizio, perché si appresta a leggere le ragioni di questo mio
accostamento o quantomeno la sua iniziale prefigurazione, tracciata attraverso una serie di
letture testuali in diversi territori mediali: letteratura, illustrazione, cinema, fumetti, persino i
primi annunci della cibernetica di consumo.
Bonazzi