La ratta |
Con questo romanzo Gunter Grass ha dichiarato di voler concludere la propria carriera di |
scrittore. Egli lascia i suoi lettori con le apocalittiche parole di congedo che la Ratta rivolge a |
lui quale rappresentante di un genere in via di fatale estinzione: «Chiuso! Voi uomini |
c'eravate una volta. Siete dei fu, un ricordo di follia. Mai più daterete. Spenta ogni |
prospettiva... In futuro nient'altro che ratti» - notoriamente l'unica specie animale destinata |
a sopravvivere all'aurora termonucleare. Per tutto il romanzo la Ratta funge da brillante |
partner nell'accesa, ininterrotta disputa con l'io-narrante: l'uomo che vuole ancora illudersi |
che esista un futuro, che il processo di autodistruzione non sia irreversibile. In questo |
romanzo a più dimensioni e a diversi piani prospettici, si intersecano i destini di personaggi |
nuovi e di vecchie conoscenze, care ai lettori di Grass: ecco Oskar Matzerath, l'eroe del |
Tamburo di latta che, trascorsi ventotto anni di silenzio, risorge sessantenne a nuova vita |
con tratti manageriali e status-symbol del successo: Mercedes, autista, villa; ecco un altro |
animale col dono dell'eloquio, il Rombo, già protagonista dell'omonimo romanzo. Mentre Oskar |
si mette in viaggio per la Polonia, dove festeggerà il centosettesimo genetliaco della nonna, |
un cargo con a bordo cinque donne fa rotta nelle inquinate acque del Baltico, fra alghe |
proliferanti e meduse canore. E lí si imbatte nel raziocinante Rombo, che pare conoscere la |
vera meta del viaggio: la mitica, utopica città di Vineta. Anche Hansel e Gretel, i due astuti |
protagonisti della fiaba di Grimm, ricompaiono in versione aggiornata in un bosco in cui, |
defunte le piante e gli uccelli, altoparlanti trasmettono cinguettii elettronici e quinte teatrali |
simulano alberi non più esistenti. |
Bertoni |