Il giorno in cui la Francia è fallita (e l'Italia?)
Estate 2012, Francia: bancomat fuori servizio, banche inagibili, conti correnti congelati,
prelevamenti sospesi, assalti ai supermercati, tumulti, incendi, forze dell’ordine mobilitate.
All’estero: turisti francesi con carte di credito respinte e nell’impossibilità di pagare alberghi,
ristoranti e negozi, famiglie bloccate senza prospettiva immediata di ritorno. Che succede?
Come si spiega il collasso del sistema finanziario francese?
Le obbligazioni dello Stato - cioè il debito pubblico - sono state classificate “junk bonds”,
ossia spazzatura, da una società americana di valutazione finanziaria. Gli autori, grandi
conoscitori dei meccanismi che governano il mondo politico e finanziario, raccontano la
drammatica vicenda di un paese finito in bancarotta pur essendo la settima potenza
industriale del mondo, a seguito di una serie di decisioni politico-economiche errate.
Incontriamo nel susseguirsi della vicenda, fra gli altri, gli stessi protagonisti della scena
politica transalpina, Nicolas Sarkozy, Ségolène Royal e François Bayrou attualmente candidati
principali della corsa all’Eliseo. E con loro altri notissimi personaggi del mondo politico, della
finanza internazionale, del giornalismo e dello spettacolo.
Una vicenda solo in apparenza di fantapolitica, una significativa lezione per tutti quei paesi,
come l’Italia, con un indebitamento pubblico sempre meno controllabile e un’incapacità
manifesta a confrontarsi con problematiche imposte da un mondo sempre più globalizzato e
interdipendente.
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