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Diceva Arthur Clarke che una tecnologia sufficientemente avanzata è indistinguibile dalla
magia. Ian McDonald con il racconto lungo La moglie del djinn – Premio Hugo 2007 – ha dato
la migliore dimostrazione di questo aforisma, raccontando una fiaba che è anche un racconto
di fantascienza, nell'ambientazione affascinante dell'India del futuro, in cui mito e tradizioni
si mescolano con le meraviglie della tecnologia,
e il livello di realtà di dèi e demoni si fonde e confonde con la virtualità delle intelligenze
artificiali, in una storia senza tempo.
E invece è poco il tempo a disposizione degli agenti morphi nel racconto – selezionato per il
Best of 2007 – Uscire senza salvare di Ruth Nestvold.
E non basta mai neppure alla dottoressa Ain di Enrica Zunic che da sola, una persona alla
volta, combatte contro la brutalità della guerra, difendendone le vittime con tutta la sua
umanità.
E poi la storia della fantascienza da vari punti di vista: l'intervista col grande protagonista,
Robert Silverberg; l'evoluzione della fantascienza inglese; e la carriera fantastica delle due
persone che nel bene e nel male hanno plasmato la fantascienza in Italia: Fruttero e
Lucentini.
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