Sangue su Roma
Fa caldo, a Roma, nella primavera dell’anno 80 a.C. Un caldo che fiacca la volontà, annebbia i
pensieri e invita all’ozio. Eppure, improvvisamente, un brivido scuote l’Urbe intera, dal
Quirinale all’Aventino: un anziano patrizio viene assassinato e il figlio, Sesto Roscio Armerino,
appare subito come l’unico possibile mandante di quell’orrendo delitto. Con l’esito del
processo in apparenza già scritto e con la prospettiva di una condanna a morte per
parricidio, soltanto un giovane e inesperto oratore quale Marco Tullio Cicerone può accettare
il disperato incarico di difendere Sesto Roscio. Quello che Cicerone non può accettare,
invece, è l’idea di una sconfitta, funesta oltre ogni dire per la sua nascente carriera. Così,
per raccogliere nuove prove e testimonianze, chiede aiuto a Gordiano, un uomo dotato di una
mente analitica e di una brillante capacità intuitiva, soprannominato dal popolo «il
Cercatore» per la sua inarrestabile determinazione a far emergere la verità. Gordiano sa come
muoversi con disinvoltura nel Foro e nei lupanari, come parlare ai patrizi ma anche agli
schiavi, e come sottrarsi alle superstizioni e ai miti per affidarsi invece alla perspicacia e alla
conoscenza dell’animo umano. Dalle ville sfarzose ai quartieri malfamati, tra colpi di scena e
incontri memorabili, Gordiano si addentrerà quindi negli enigmi di una città affascinante, che,
dietro la facciata virtuosa, cela profonde contraddizioni e vizi segreti. E scoprirà ben presto
che, sotto quell’omicidio, si nascondono intrighi, complotti e giochi politici orditi da personaggi
insospettabili: un’autentica ragnatela di misteri che minaccia d’invischiarlo, esponendolo a un
pericolo mortale...
Sullo sfondo di una Roma già destinata a diventare caput mundi, governata da Silla, difesa da
soldati fedeli e abitata da cittadini orgogliosi e amanti della «romanità», tratteggia con
maestria una vicenda gialla di grande impatto, animata, vivacissima e imprevedibile, al centro
della quale emerge un personaggio complesso e affascinante come quello di Gordiano,
destinato a entrare nel pantheon dei grandi investigatori della letteratura.
Cottogni