La coppa di cristallo
Il nome di Bram Stoker (1847-1912) è indissolubilmente legato a uno dei romanzi più celebri di
tutti i tempi, Dracula, che apparso nel 1897 ha ispirato innumerevoli adattamenti teatrali e
cinematografici. Come spesso accade in questi casi, la straordinaria fama di un'opera arriva
paradossalmente a offuscare le altre; tuttavia Stoker, che fu giornalista e critico teatrale per
«The Evening Mail», scrisse un gran numero di romanzi e racconti, fra i quali i tre qui riuniti:
La coppa di cristallo (1872), Il castello del re (1876) e II costruttore d'ombre (1881).
Colpisce in particolare, in questi racconti, che si presentano come altrettanti apologhi su
Amore e Morte — e non solo l'amore fra uomo e donna, ma anche, come nel terzo racconto,
quello fra madre e figlio —, la capacità visionaria dell'autore, nonché la sua abilità nel
proiettare all'interno di rappresentazioni mitiche, favolose, oniriche (quasi un aldilà della vita
ricavato allegoricamente dalla vita stessa) intense e affascinanti storie di separazione e di
ricongiungimento.
Bonazzi