La Moschea di San Marco
Primavera 2015. Mentre in Arabia Saudita gli USA combattono stanca- mente la loro battaglia
infinita contro i terroristi eredi di Al-Qaeda, in Italia si preparano le elezioni politiche, cui per
la prima volta partecipa il Partito della Verità, un movimento di matrice islamica. Inframezzato
a spezzoni di trasmissioni TV, articoli di giornale, interviste e altri flash che delineano il
quadro politico e culturale dell’Italia dell’epoca, il racconto si accentra sull’indagine che il
commissario Visconti della Questura fiorentina svolge nell’ambiente degli immigrati tunisini per
quello che all’inizio si presenta come un banale delitto d’onore.
Man mano che l’inchiesta procede, il commissario si rende conto di aver messo le mani su
qualcosa di ben diverso, su un gioco molto più grande di lui; un gioco condotto da chi
intende portare la shari, la legge islamica, in quei Paesi che, come l’Italia, finora venivano
considerati neutrali...

“Per noi che ci consideriamo veri, autentici credenti, per noi che facciamo parte di quello che
voi amate definire Islàm radicale, il mondo si divide in varie zone. Una parte del mondo si può
considerare Dar as Islàm, ovvero Casa dell’Islam, e comprende quei
Paesi in cui la vera religione è onorata e rispettata; inutile elencarli. Un’altra porzione noi la
chiamiamo Dar al Kufr o Dar al harb, cioè Casa della miscredenza o Casa della guerra, e
comprende i Paesi in cui vivono i nostri nemici giurati. [...]
Vi è poi un terzo gruppo di Paesi che possiamo chiamare Dar al hucmna, ovvero Casa della
tregua, in quanto, pur non essendo improntati al culto di Allah, si mostrano sufficientemente
tolleranti nei riguardi dei credenti e dei loro riti, e pertanto non vi è motivo, al momento, di
intraprendere azioni di jihad contro di essi..."
Cottogni