La perla alla fine del mondo
Primavera del 1924, Montecarlo. In una memorabile sera al Casinò, Louis Renault sfida
l’eterno rivale, André Citroen, con un’epica scommessa: andare in automobile da Montecarlo
alle sorgenti del Nilo, attraverso il deserto del Sahara.
Citroèn parte con un equipaggio improvvisato: Matteo Campini, ex aviatore, Corinne Dufour,
spogliarellista laureanda in lingua araba, e Monsieur Raoul, raffinato barman. Intanto, in un
futuro remoto, si combatte una dura lotta tra il Secondo Sultanato Ottomano e i suoi
oppositori: le Tetradi, letali terroriste sciite, e i CyberDervisci, monaci-guerrieri ferocissimi e
informatizzati.
Le varie fazioni si contendono il ritrovamento di un’antichissima mummia, che alcuni collegano
al Dodicesimo lmam, colui che — secondo la dottrina sciita — non è soggetto alla morte e si
manifesterà per annunciare la fine del mondo.
La soluzione di tanti misteri si trova proprio nell’anno 1924: in un allucinante fortino della
Legione Straniera costruito all’interno di una grotta, dove i legionari professano un’antica
eresia sciita e adorano una perla nascosta in un mostruoso mollusco... La minaccia del
potente impero del futuro si allunga così sul XX secolo, incrociando la spedizione di Citroèn e
Campini in una corsa a rotta di collo nel deserto, contro il tempo e il destino avverso.
La perla alla fine del mondo è, dopo I Biplani di D’Annunzio, il secondo romanzo della trilogia
dedicata all’aviatore Matteo Campini, in cui Luca Masali reinventa il romanzo fantastico
italiano. A completare la saga seguirà l’inedito La balena del cielo
Cottogni