Il sonno della ragione
1516: una potente flotta conduce in Spagna Carlo V affinché prenda possesso del suo
regno, ma non sarà semplice, il destino del futuro imperatore è al centro di pericolosi
intrighi di corte, ma è minacciato anche da forze più oscure e temibili, perché non
completamente umane. Le combatteranno due personaggi fra loro irriducibili: lo studioso
scettico e umanista Juan Luis Vives, rampollo di una famiglia di ebrei convertiti, duramente
colpita dall’inquisizione; e Celeste, una giovane strega, per la quale il mondo altro non è
che terreno di conflitto tra forze delle tenebre e potenze della luce. Dalla loro lotta
dipendono non solo te sorti della spedizione navale, ma della Spagna e dell’intera Europa:
una battaglia niente affatto impari, che vede la partecipazione di combattenti illustri come
Hieronymus Bosch, Erasmo da Rotterdam e un sorprendente Ignazio di Loyola, giovane e
impetuoso quanto D’Artagnan.
Juan Miguel Aguilera, autore di romanzi in cui il puntiglio storico si coniuga alla vocazione
fantastica, esalta la virtù nascosta del suo peculiare genere narrativo: la visualizzazione,
tramite metafore e figurazioni fascinose, di nodi storiografici importanti, svolte epocali,
bivi di pensiero. Una letteratura fantasy di tipo nuovo, che coniuga colore e profondità:
più realistica del realismo dominante, e con più coraggio nell’affrontare grandi temi.
Aguilera lo aveva già fatto, in romanzi ancora ignoti al pubblico italiano, ma mai così bene.
Cottogni