I traslucidi
Quando la scelsi lei mi portò subito dove sorgeva il Palazzo. Fu lì che li vidi, i Translucidi, a
guardia di coloro che da tempo cercavo. Non li avrei mai riconosciuti, cresciuti in modo
cosi abnorme, mentre si apprestavano a fabbricare il cibo di cui gli altri abbisognavano. Un
cibo inconsistente. Invisibile. L’unico che avrebbe potuto saziare quella loro fame
inconsueta, la fame mentale.
Tellini