Il gregge alza la testa
Ecco tutta la verità su un futuro possibile. L’esportazione del sistema di vita americano
incontra ampi ostacoli tutt’intorno al globo, ma è stato appena eletto un nuovo
Presidente, simpatico, piacevole, di una rassicurante stupidità, e capace di pronunciare
giudizi lapidari e orecchiabili. Spetta a lui portare il popolo degli Stati Uniti alle soglie
dell’anno 2000: “Padre Nostro che sei a Washington...” Le grandi società industriali e
finanziarie, ivi compreso il Sindacato (che ricicla in attività lecite il denaro accumulato un
tempo con il gangsterismo), tengono saldamente le leve del potere. I giovanotti di buona
famiglia, usciti brillantemente dall’accademia militare fanno rapida carriera presso i generali
che formano la “diga del Pacifico”, cioè un’alleanza bianca, comprendente l’Australia, la
Nuova Zelanda e le superstiti dittature di destra dell’America Latina. La popolazione
americana continua ad adattarsi alla normalità di condizioni di vita sempre meno,
nonostante i cibi adulterati, l’insicurezza drammatica dell’ordine pubblico, l’aria e il mare e
il suolo inquinati, la brusca caduta dell’indice medio della durata della vita, l’alta
percentuale di neonati malformati. Ma altrove, specialmente nei paesi sottosviluppati, la
situazione precipita. Sulle rive del Mediterraneo, ridotto a una fogna, è scoppiata una crisi
che tra l’altro ha spinto le popolazioni dell’Africa settentrionale a una disastrosa guerra
con i vicini a sud. In questo mondo che diventa, con progressione geometrica, sempre più
ingovernabile, i fatti privati e quelli pubblici s’intrecciano in una fitta rete d’influssi
reciproci, di corresponsabilità, di errori di giudizio, in cui persino alle vittime ed agli alleati
accade di sterminarsi fra loro, in cui le verità sono, a conti fatti, delle bugie e in cui certe
menzogne sono tuttavia veritiere. Il cataclisma è clamoroso, inarrestabile, un vero
crepuscolo degli dèi che travolge i duecento milioni di esemplari più stravaganti e nocivi
Viviani