Dramma d'avanguardia
A trentadue anni, Murray Douglas, un tempo uno dei più quotati attori drammatici inglesi,
si sente un fallito totale. Un matrimonio disastroso e un lungo periodo di alcolismo hanno
quasi distrutto la sua carriera. Adesso tuttavia, dopo un trattamento medico, Murray ha
perso l’abitudine di bere, e vuole ricominciare a recitare. La prima parte che gli viene
proposta è all’apparenza molto interessante: il commediografo argentino Manuel Delgado,
un uomo misterioso ma assai stimato dai critici, intende creare un dramma d’avanguardia
basato sull’improvvisazione degli attori stessi. Ma nell’isolata villa di campagna dove si va
sviluppando la recita e dove si fanno le prove, le cose assumono un aspetto sinistro e
bizzarro, e Murray Douglas si ritrova imprigionato in un meccanismo inesorabile che sembra
destinato a spingere lui e gli altri interpreti verso l’orlo del baratro della tragedia
personale. Per quale motivo i personaggi del cast vengono riforniti di alcool, droga, e
spinti a cedere a quelle debolezze che li hanno in precedenza portati al fallimento? E a
che cosa servono i registratori nascosti nei loro letti e gli inesplicabili circuiti elettronici
celati nei televisori? Perché di notte vengono bloccati i cancelli della tenuta, quasi a
evitare che qualcuno degli attori possa fuggire da quella enigmatica rappresentazione? E
infine, chi è il vero direttore di scena, che opera dietro le quinte, e a quale pubblico è
destinato questo dramma terrificante? Un romanzo pieno di “suspence” che fonde in
maniera mirabile giallo e fantascienza.
Viviani