Sabbie mobili
Quali forme può assumere l'incubo, in quale modo possono materializzarsi i fantasmi
dell'esistenza quotidiana, i conflitti, le contraddizioni, le paure interiori? Paul Fidler,
psichiatra, poteva solamente temere gli spettri del proprio subcosciente... ma non
avrebbe potuto immaginare che una giovane donna, venuta dal nulla, comparsa nuda in
una notte d'inverno, bella ma inclassificabile in qualsiasi tipo razziale conosciuto,
intelligentissima, ma capace di esprimersi solo in una lingua che nessuno riesce a
comprendere, potesse rappresentare il materializzarsi di questi incubi. Per questa giovane
donna, cose e oggetti semplicissimi rappresentano un enigma; per lo psichiatra, la donna
diventa un enigma, e il simbolo dei propri tormenti e dei propri insuccessi, e l'evocazione,
forse. di un sogno perduto al di là del tempo e dello spazio. Chi è questa donna? L'ultima
rappresentante di un popolo dimenticato, perduta al di là di abissi indescrivibili di
spazio e tempo, forse la creatura più sola dell'universo intero? Oppure qualcosa d'altro,
qualcosa che è difficile, impossibile spiegare? Nelle sabbie mobili dell'incertezza e del
dubbio, nella sponda insidiosa della ragione umana, Paul Fidler e la donna uscita dal nulla
consumano il dramma della loro esistenza, in una storia che è drammaticamente simbolica
di quella che è la solitudine dell'uomo di fronte all'insondato mistero della mente e
dell'universo che la circonda...
Cottogni