2 giugno 1985: Il processo
Né ignoto né anonimo, X. Y. ha deciso di allinearsi a una moda corrente e di non rivelare il
suo nome. È maggiorenne: ha compiuto cinquantacinque anni. Giornalista e scrittore
laureato, conosce i segreti del potere e i modi di raccontarli. Con la puntuale esattezza
del cronista di domani ha fissato al 2 giugno 1985 la data per un avvenimento che forse
non appartiene più alla fantapolitica: il processo ai responsabili della grande crisi politica,
economica e sociale che ha sconvolto l'Italia nella seconda metà degli anni settanta. Nel
salone dei congressi della fiera campionaria di Milano, trasformato in aula di giustizia,
sfilano i superstiti dell'attuale classe dirigente: i «politici puri» quali Moro, Andreotti,
Zaccagnini, Gioia, Donat Cattin, Bisaglia, Forlani, Mancini, i colonnelli della strategia
clientelare e del sottogoverno, da Bernabei a Tanassi e, infine, una ristretta pattuglia di
imputati minori coinvolti in episodi che danno il senso dello stravolgimento morale del
periodo. Nello sfondo si agitano fermenti nuovi. Si è aperta 1'«era del consenso». Da
Roma, chiuso nel suo clergyman bianco, sorride sornione un papa negro. I partiti
tradizionali sono stati sostituiti da formazioni che, pur richiamandosi ai vecchi ideali, hanno
scelto la strada di una collaborazione tanto vasta quanto inquietante... Su questo
canovaccio si sviluppa un romanzo ricco di colpi di scena, di rivelazioni e invenzioni non
estranee alla realtà che viviamo e che, probabilmente, vivremo.
Bertoni