2057 l'ultimo negoziato
Nell'anno 2057 la terra è giunta a sommare 14 miliardi di abitanti. Sui continenti
sovrappopolati non ci sono campi per produrre il pane per tutti i componenti della famiglia
umana. La penuria aggrava conflitti già acuti: gli Stati Uniti, chiusa ogni industria, sono
divenuti una colonia agricola della Cina, il Giappone si è assicurato l'egemonia sulla Russia
per disporre del frumento della Steppa, la Germania, ormai paese turco e islamico, ultima
nazione indistriale d'Europa, è senza grano, la Francia della provincia contadina e
tradizionalista vuole separarsi da Parigi, una megalopoli nera e musulmana, per vendere il
proprio frumento su un mercato disposto a pagarlo in tonnellate d'oro. Un negoziante
italiano si impone, per la spregiudicata abilità, al centro di una campagna commerciale che
diviene rovente: l'impossibilità di soddisfare tutte le richieste acuisce le tensioni latenti,
innescando l'ultima deflagrazione. Maestro del gioco, l'italiano conduce una partita
funambolesca su una pluralità di tavoli, fino all'errore fatale. Che prelude allo scoppio della
guerra nucleare, l'ultima guerra della storia umana.
Bertoni