L'uomo nell'alto castello
Stati Uniti d'America, 1962. La schiavitú è di nuovo legale, i pochi ebrei sopravvissuti si
nascondono dietro falsi nomi, la California è asservita al Giappone. Vent'anni prima l'Asse ha
vinto la seconda guerra mondiale, e si è spartito l'America. Sul resto del mondo incombe una
realtà da incubo: il credo della superiorità razziale ariana ha soffocato ogni volontà o
possibilità di riscatto. L'Africa è ridotta a un deserto, vittima di una soluzione radicale di
sterminio, mentre in Europa l'ltalia ha ottenuto solo le briciole di questo immenso potere, e i
nazisti si preparano a inviare razzi su Marte. Nel loro settore degli Stati Uniti i giapponesi
sono ossessionati dagli oggetti del folclore e della tradizione americana, che collezionano con
avidità, costringendo gli sconfitti a forme disperate di resistenza o di accettazione. Tra loro
vi è l'antiquario collaborazionista con i suoi altolocati clienti, l'artigiano ebreo che gli fornisce
falsi oggetti d'epoca, la maestra di judò che insegue un'impossibile verità, spie e cospiratori...
In questo scenario due libri segnano il destino collettivo, influenzando scelte e
comportamenti: un testo antico, il millenario "I Ching", l'oracolo della saggezza cinese, che
diffonde la spiritualità orientale nei costumi americani, e viene usato come sostegno morale
per ogni decisione. E poi un romanzo moderno, un misterioso libro 'underground' che minaccia
di sovvertire l'ordine mondiale basato sul predominio assoluto dei vincitori. Si tratta di "La
cavalletta non si alzerà piú", un best-seller vietato in tutti i paesi del Reich, che racconta
come se fosse fantascienza una realtà in cui l'Asse non ha vinto la guerra ma è stato
sconfitto dagli alleati...
"La svastica sul sole" (il cui titolo originario è "L'uomo nell'alto castello") racconta la Storia e
le sue possibilità, la realtà e le sue riscritture, lo scontro culturale tra Oriente e Occidente,
l'invasione della spiritualità nella vita quotidiana, il dramma morale di chi deve sopravvivere in
un regime di sottomissione. Scritto nel 1961, il romanzo è uno dei capolavori di Philip K. Dick,
e una tappa fondamentale di quella rivoluzionaria definizione dell'immaginario contemporaneo
che Dick ha avviato a partire dagli anni Cinquanta con i mezzi in apparenza 'poveri' della
letteratura di genere.
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