I centonovantanove gradini
Centonovantanove sono gli scalini che ogni giorno Sian, una giovane archeologa, deve
salire per raggiungere gli scavi in un'abbazia nello Yorkshire. Un giorno incontra un uomo,
Mack, e il suo cane. I due diventano amici, anche se non potrebbero essere piú diversi: lei
turbata da un passato drammatico, lui estroverso e sfrontatamente cinico. Mack le
consegna una lettera del XVIII secolo in cui un certo Thomas Peirson confessa l'omicidio
della figlia. Questo "baleniere e mercante d'olio" s'intromette negli incubi notturni di Sian,
che avverte persino la presenza di un fantasma.
Un'altra metamorfosi di un autore che non smette di sperimentare con i generi
romanzeschi. Dopo il romanzo vittoriano del "Petalo cremisi" e quello di fantascienza di
"Sotto la pelle", ora Faber si diverte con quello gotico, e racconta la delicata poesia di
un'anima visitata dai fantasmi del proprio passato.
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